Dopo il new deal, la nuova frontiera e la grande società l’utopia d’oggi si chiama magic bullet?
Migliorare la qualità della propria vita è un obiettivo che – consapevolmente o meno – tutti perseguiamo, sovente a caro prezzo. Si pensi solo al flusso di denaro che ruota intorno alla psicoterapia, agli ansiolitici, agli antidepressivi, a tutti i farmaci che in generale ci promettono benessere e pace interiore.
Eppure un miglioramento tangibile, effettivo, immediato e, perché no, ad un prezzo tutto sommato economico, ci viene fatto balenare tutti i giorni ed a tutte le ore dalla TV. Non mi riferisco ai programmi che trattano di salute e medicina oppure a fiction e serial che propongono modelli sovente irraggiungibili bensì, molto prosaicamente alle televendite made in USA.
Avete presente quelle bellissime televendite che hanno ad oggetto la qualunque, dall’ago al missile, doppiate in italiano con accenti entusiastici, nelle quali sono presenti spesso una coppia di tele venditori che, invece di magnificare passivamente il prodotto come Mike con il prosciutto Rovagnati® (mai che il nostro abbia consumato con fauci avide, sotto l’occhio delle telecamere, un bell’amposto di formaggio e gran biscotto…..), con le loro mani esperte utilizzano l'oggetto di cui propongono la vendita, dimostrandone i benefici effetti sulla nostra vita?
Coltelli, frullatori, guaine snellenti, leva peli magiche, spazzoloni, taglia verdure, articoli per make up, attrezzi speciali in grado di aiutarti nell’edificazione o nella pulizia della casa dei tuoi sogni: nessuna categoria merceologica sfugge agli imbonitori a stelle e strisce.
Al di là di ogni discorso sull’utilità o meno degli articoli proposti, queste televendite meritano un plauso incondizionato: hanno l’indiscutibile capacità di trasmettere al pubblico quel senso di inadeguatezza che deriva dal mancato possesso dell’oggetto e l’abilità a far sentire tangibilmente ed immediatamente i benefici che la nostra vita ne avrebbe acquistando l’articolo tele promosso.
Quelli che possono sembrare banalotti trucchi da imbonitore in realtà nascondono uno studio di psicologia popolare (popolare sin che si vuole, ma psicologia…) assai acuto. Se il marketing appare così avanzato per oggetti di pochi soldi (al massimo 50 o 100 €), possiamo ben immaginare quali poderose menti si celino dietro campagne pubblicitarie di grossi brand o di candidati alla Casa Bianca.
Sia detto senza alcun dileggio neppure sottinteso, l’oggetto di turno – grazie ai venditori – riesce a trasmettere quell’ottimismo nell’avanzamento dell’umanità grazie al progresso che è sempre stato uno degli ingredienti dell’american dream che, dopo i durissimi risvegli del delitto Kennedy, degli omicidi razzisti di Martin Luther King e Malcom X, del Vietnam e del Watergate, trova il suo estremo baluardo nelle televendite.
Si capisce, pertanto, come Homer Simpson sia dileggiato da Matt Groenig per la sua voglia compulsiva di comprare gli oggetti più assurdi ed inutili, purché pubblicizzati in Tv oppure come il protagonista del telefilm americano Quell’uragano di papà sia un tele venditore, l’uomo attrezzo, visto nella sua quotidianità lavorativa e familiare.
Il discorso potrebbe continuare ed essere approfondito, ma ora debbo scappare: vado a fare zapping, sperando di riuscire a comprare il leggendario Magic Bullet®, frullatore magico con lo speciale bicchiere a forma di proiettile.
Eppure un miglioramento tangibile, effettivo, immediato e, perché no, ad un prezzo tutto sommato economico, ci viene fatto balenare tutti i giorni ed a tutte le ore dalla TV. Non mi riferisco ai programmi che trattano di salute e medicina oppure a fiction e serial che propongono modelli sovente irraggiungibili bensì, molto prosaicamente alle televendite made in USA.
Avete presente quelle bellissime televendite che hanno ad oggetto la qualunque, dall’ago al missile, doppiate in italiano con accenti entusiastici, nelle quali sono presenti spesso una coppia di tele venditori che, invece di magnificare passivamente il prodotto come Mike con il prosciutto Rovagnati® (mai che il nostro abbia consumato con fauci avide, sotto l’occhio delle telecamere, un bell’amposto di formaggio e gran biscotto…..), con le loro mani esperte utilizzano l'oggetto di cui propongono la vendita, dimostrandone i benefici effetti sulla nostra vita?
Coltelli, frullatori, guaine snellenti, leva peli magiche, spazzoloni, taglia verdure, articoli per make up, attrezzi speciali in grado di aiutarti nell’edificazione o nella pulizia della casa dei tuoi sogni: nessuna categoria merceologica sfugge agli imbonitori a stelle e strisce.
Al di là di ogni discorso sull’utilità o meno degli articoli proposti, queste televendite meritano un plauso incondizionato: hanno l’indiscutibile capacità di trasmettere al pubblico quel senso di inadeguatezza che deriva dal mancato possesso dell’oggetto e l’abilità a far sentire tangibilmente ed immediatamente i benefici che la nostra vita ne avrebbe acquistando l’articolo tele promosso.
Quelli che possono sembrare banalotti trucchi da imbonitore in realtà nascondono uno studio di psicologia popolare (popolare sin che si vuole, ma psicologia…) assai acuto. Se il marketing appare così avanzato per oggetti di pochi soldi (al massimo 50 o 100 €), possiamo ben immaginare quali poderose menti si celino dietro campagne pubblicitarie di grossi brand o di candidati alla Casa Bianca.
Sia detto senza alcun dileggio neppure sottinteso, l’oggetto di turno – grazie ai venditori – riesce a trasmettere quell’ottimismo nell’avanzamento dell’umanità grazie al progresso che è sempre stato uno degli ingredienti dell’american dream che, dopo i durissimi risvegli del delitto Kennedy, degli omicidi razzisti di Martin Luther King e Malcom X, del Vietnam e del Watergate, trova il suo estremo baluardo nelle televendite.
Si capisce, pertanto, come Homer Simpson sia dileggiato da Matt Groenig per la sua voglia compulsiva di comprare gli oggetti più assurdi ed inutili, purché pubblicizzati in Tv oppure come il protagonista del telefilm americano Quell’uragano di papà sia un tele venditore, l’uomo attrezzo, visto nella sua quotidianità lavorativa e familiare.
Il discorso potrebbe continuare ed essere approfondito, ma ora debbo scappare: vado a fare zapping, sperando di riuscire a comprare il leggendario Magic Bullet®, frullatore magico con lo speciale bicchiere a forma di proiettile.