martedì 30 ottobre 2007

Una denuncia dei massacri religiosi nella settimana della Riforma

Sonetto del poeta inglese John Milton scritto in occasione del massacro dei valdesi nella «primavera di sangue» del 1655

Vendica, o Dio, dei massacrati santi
l'ossa sparse per i freddi alpini chiostri,
quei che al tuo vero furon vigilanti
quando i sassi adoravan gli avi nostri.
Segna nel libro con eterni inchiostri
delle tue pecorelle uccise i pianti,
che al prisco ovil rapìan sabaudi mostri
gittando dalle rupi madri e infanti.
Valli a monti iteraro il loro affanno,
e i monti al cielo. Il sangue e il cener loro
semina, ovunque il triplice tiranno
impera, e a cento a cento di costoro
escan che, apprese le tue vie, dal danno
di Babilonia trovino ristoro.
(Traduzione di Mario Praz)
Versi originali in inglese:
On the late Massacher in Piedmont

Avenge O Lord thy slaughter'd Saints, whose bones
Lie scatter'd on the Alpine mountains cold;
E'en them, who kept thy truth so pure of old,
When all our fathers worshipped stocks and stones.
Forget not: in thy book record their groans,
Who where thy sheep, and in their ancient fold
Slain by the bloody Piedmontese, that roll'dMother
with infant down the rocks. Their moans
The vales redoubled to the hills, and they,To heaven.
Their martyred blood and ashes sow
O'er all the Italian fields, where still doth sway
The triple tyrant; that from these may growan hundred-fold, who,
having learnt thy wayEarly may fly the Babylonian woe!

venerdì 26 ottobre 2007

Perchè ha ancora senso dirsi anti fascisti

Pubblico senza sostanziali ritocchi il racconto inviatomi da un carissimo amico di un'aggressione patita da fascisti dopo la manifestazione dello scorso 20 ottobre. Ritengo che non possa essere confinata al rango di intemperanza di scalmanati, ma debba far riflettere sulla ritrovata arroganza di alcuni che - grazie alle scelte dissennate della destra "parlamentare" - sentono aria di prossime elezioni, di alleanza con il Polo e di anticamere di ministeri che li monderanno dai peccati.

Eravamo dalle 4 di mattina alla stazione di Genova Brignole, di ritorno da Roma, aspettando il treno delle 6.22 per Busalla, quando siamo entrati a prendere due panini, eravamo i soli manifestanti rimasti.
Fuori compare un gruppetto di 7 8 persone cantanti "facetta nera" e irridendo alla bandiera rossa e all'internazionale.
Erano mascherati, alcuni da ultras sampdoriani.
Ho preso la bandiera ( arrotolata) dalle mani di mio figlio e l'ho portata dentro il bar, e invitato uno dei tipi a prendere il caffè.
In tutta risposta mi hanno minacciato di riempirmi di sberle. A quel punto mio figlio si è messo in mezzo, dicendo che ero invalido e che mi avrebbero fatto molto male. Per risposta, prende una testata che gli fa entrare il piercing nella gengiva e lo scaraventa a terra, facendogli perdere i sensi.
Il gruppo gli si avventa contro, e uno minaccia di strappargli l'orecchino. Riceve una sberla mentre si alza sangunante, semi svenuto dalla capocciata. Io mi frappongo gridando che è minorenne ( non è vero..). A quel punto i fascisti se ne vanno intimando a noi di non passare più di lì, a Brignole. Una delle due più importanti stazioni di Genova.

Come commentare? Forse non ci sono parole.
Quelle che trovo le ho già scritte al mio amico. Eccole qui di seguito.

Caro E.,
con sconcerto e ribrezzo apprendo della vile aggressione fascista a Te e Tuo figlio.
Per quanto poco io possa, Ti sono vicino, come parte lesa e come genitore.
Se Tu mi autorizzi, vorrei postare la Tua testimonianza sul mio blog, depurata ovviamente di nomi. Sarebbe un piccolissimo gesto per dire che il fascismo è, purtroppo, vivo e vitale e va combattuto e non sottovalutato.
Ci prepariamo ad un avvenire in cui i fascisti "duri e puri" saranno chiamati dal Cav. nuovamente a far parte dell'area di governo.
A questa normalizzazione dobbiamo opporci con tutti i nostri mezzi, parlando anche a quel poco di popolo di destra che non vuol supinamente accettare il ritorno del fascismo, dopo l'infausto sdoganamento di AN.
Ti abbraccio di cuore