mercoledì 4 aprile 2007

Adieu Monsieur Chirac

E così Jacques Chirac chiude la sua parabola politica ed umana all'Eliseo, dopo 14 anni ai vertici della Francia e 40 nell'agone politico.
Non posso astenermi dal rendere omaggio ad un uomo politico di destra, con le sue luci ed ombre, un uomo della cui tempra in Italia avremmo tanto bisogno.
Chirac ha sempre rifiutato qualsiasi alleanza con il FN fascistoide e xenofobo di Le Pen, anche a costo di perdere dolorosamente elezioni che vedevano la destra maggioranza politica nel paese.
Chirac non ha mai "sdoganato" Le Pen, nè stretto alleanze con secessionisti e gruppi fascisti catacombali. Soprattutto il Presidente ha inoculato questo sanissimo vaccino nel corpo del suo partito e della Francia.
Si dica quel che si vuole del francese medio gaullista: sarà sciovinista, sarà antipatico, avrà la fissa della grandeur, ma con i fascisti mai!
L'esatto opposto del "nostro" cavalier Berlusconi, che con un golpe contro la costituzione (golpe molto più grave dell'abortita riforma costituzionale), dopo aver scongelato i voti di Fini e Bossi si è alleato con soggetti impresentabili quali Rauti e la Mussolini.
Di questa operazione mi ha colpito (e continua a farlo) l'assordante silenzio, l'inerzia di un paese (soprattutto della parte politica di destra) che ritiene questa operazione se non lodevole almeno normale, quando di normale in essa non c'è nulla. Una destra chirachiana in Italia sarebbe scesa in piazza per fermare l'empia alleanza con Forza Nuova ed affini; avrebbe bombardato il cavaliere senza cavallo di fax e mail e si sarebbe astenuta alle urne se questa operazione fosse continuata nonostante tutto.
Ma, si sa, l'italiano è un pitone senza nerbo che digerisce tutto.....
Ed in queste occasioni mi torna in mente la terribile frase, credo sia di Churchill, secondo la quale neppure Mussolini sarebbe riuscito a fare degli italiani nient'altro, se non degli italiani.
Adieu Monsieur le President e grazie per la lezione di dignità e coraggio.

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